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 Immersione all'Isola del Garda (BS)

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3 partecipanti
AutoreMessaggio
Old Marcello
Membro Permanente Md-X
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Old Marcello


Maschio
Numero di messaggi : 186
Età : 71
Data d'iscrizione : 06.01.09

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MessaggioTitolo: Immersione all'Isola del Garda (BS)   Immersione all'Isola del Garda (BS) EmptyVen 23 Gen 2009, 21:22

Immersione all’Isola del Garda – Un tuffo nell’anima.

3 agosto 2003 - Sono nei pressi di San Felice del Benaco, sulla sponda
bresciana del Lago di Garda. Verso le tre del pomeriggio di una caldissima
giornata di agosto, lascio assieme ad altri quattro subacquei la Baia del Vento e mi dirigo
con la barca in direzione dell’Isola del Garda, conosciuta anche come Isola
Borghese (dal nome della famiglia proprietaria della grande villa che si trova
sull’isola). La navigazione è brevissima e dopo pochi minuti gettiamo l’ancora
davanti alla Punta Torretta, su un fondale melmoso di una dozzina di metri. In
un attimo finiamo di prepararci e siamo in acqua. La temperatura dell’acqua in
superficie è di 22 gradi e non riesce a mitigare il calore accumulato
indossando la muta stagna. Attorno a noi è un continuo sfrecciare di motoscafi
e moto d’acqua. Poco distante un vecchio vaporetto, trasformato in diving
galleggiante, continua a riversare in acqua gruppi di subacquei chiassosi.
Davide ci fa cenno di scendere lungo la cima dell’ancora e si immerge
rapidamente. Io e Angela lo seguiamo e, subito dopo di noi, Massimo e Luca
chiudono il gruppo.

Nei primi metri la visibilità è davvero pessima… al massimo
un metro, in un’acqua color latte e menta. Arriviamo all’ancora e la situazione
non migliora di molto. Accendiamo tutti le nostre torce per non perderci di
vista e partiamo dietro a Davide, che conosce bene la direzione da seguire e nuota
deciso sino ad una specie di scalino che si trova intorno ai 13 metri di profondità,
proprio sotto alla parete strapiombante dell’isola. Dopo poche pinneggiate raggiungiamo
una sorta di balconata che si affaccia nel nulla. Davide si ferma un attimo, ci
diamo il segnale di ok e poi ci buttiamo giù a precipizio oltre alla balconata,
in un tuffo che sembra non avere mai fine.

Il contrasto del silenzio che ci circonda con il chiasso che
abbiamo lasciato in superficie è davvero impressionante. L’acqua diventa sempre
più limpida a mano a mano che scendiamo in profondità. Anche la temperatura
cala vertiginosamente e, in breve, raggiunge gli 8 gradi. Immetto un po’ di
aria nella mia muta stagna e ringrazio il cielo di non aver ceduto alla
tentazione di indossare una semistagna. Procediamo vicini, nuotando in fila
indiana. Do un’occhiata ad Angela, la mia compagna di una vita, che mi segue ad
un paio di metri. Mille pensieri si
accavallano nella mia mente, mentre l’osservo nuotare in assetto perfetto. Mi sembra
di fare un’immersione notturna. La coltre d’acqua torbida non fa penetrare la
luce, salvo qualche rado bagliore verdastro, quando guardiamo verso l’alto le
rocce che ci sovrastano. Sotto di noi c’è il nero più cupo e le rocce scendono
a precipizio sino ad oltre 70
metri di profondità… una quota assolutamente
impenetrabile per le nostre torce. Ci troviamo di fronte alla parete di una
montagna sommersa. Istintivamente do una gonfiatina al mio gav, mentre mi trovo
a volteggiare senza peso sopra al precipizio.

Il silenzio quaggiù è irreale. Quello del lago è un silenzio
particolare, molto diverso da quello che si “sente” nel profondo del mare. E’
un silenzio che permette di ascoltare la propria anima. Il rumore delle bolle
giunge ovattato alle orecchie. Trattengo per un attimo il respiro per
interromperne il flusso e sento distintamente i battiti cadenzati del mio cuore.
Ancora silenzio e, finalmente, sento la mia anima… Spengo per un istante la
torcia e mi lascio avvolgere dall’assoluta oscurità che mi circonda. Ora mi
sento un tutt’uno con l’elemento liquido che mi avvolge completamente. L’acqua
mi prende, mi abbraccia, mi protegge… La pace che provo quaggiù mi distacca dal
mondo reale e caotico della superficie e mi aiuta a scavare dentro di me. E’
come se mi immergessi nel profondo di me stesso. Mi accade sempre così quando
scendo profondo, ma l’ambiente particolare del lago amplifica questa sensazione
interiore. Nel lago c’è più buio e più silenzio…. Un silenzio assordante. Nel
lago sono davvero solo con la mia anima! Mille pensieri si accavallano nella
mia mente, ma il senso di benessere è totale. Mi sento abbracciato dall’acqua
che mi circonda e mi fondo completamente con essa, lasciandomi volteggiare
senza peso. Seguo i miei pensieri, ma intanto seguo anche Davide che ci indica
il percorso nell’oscurità. I fasci delle nostre torce squarciano le tenebre.
Piccoli puntini luminosi nell’immensa oscurità del lago. Sento il rumore delle
nostre bolle che salgono verso la superficie. E’ l’unico rumore che infrange il
silenzio impenetrabile del lago.

Per un po’ nuotiamo sospesi a mezz’acqua, distanti un metro
dalla parete, mantenendoci sui 40
metri di profondità. La parete della montagna sommersa è
molto frastagliata, tutta piena di guglie, di tetti e di rientranze della
roccia. Adesso ci troviamo sotto ad un grandissimo tetto di roccia che ci
sovrasta e oscura completamente la poca luce del sole che arriva a questa
profondità. Al di là del contorno del tetto, vediamo un leggero chiarore
verdognolo sopra di noi e sotto… il nero più cupo. Lo scenario è davvero
mozzafiato. La roccia ha una colorazione rossastra che le nostre lampade fanno risaltare.
Il contrasto cromatico con il nero assoluto che ci circonda è bellissimo.

Ogni sporgenza della parete è ricoperta da uno strato di
limo finissimo. Cerchiamo di non sollevare sospensione nuotando un po’
distaccati dalla roccia, mentre le torce frugano negli anfratti della montagna e
scorgono il poco pesce che si trova nel lago. Osserviamo una timida bottatrice
che si nasconde nell’oscurità, dei piccoli pesci persici che nuotano lungo la
parete e si lasciano quasi accarezzare mentre vengono ipnotizzati dai fasci di
luce e alcuni piccoli gamberetti di lago che guizzano qui e là come impazziti.

Fa molto freddo, ma dentro di me sento il calore che si
prova quando si sta vivendo una bella emozione. Purtroppo il tempo quaggiù scorre
molto velocemente. Continuiamo a seguire Davide sino ad un punto preciso che ci
ha indicato nel briefing fatto sulla barca e, finalmente, arriviamo sopra ad
un’apertura scura che si trova a circa 50 metri di profondità. Siamo giunti al famoso
”Black Hole”: un punto che i subacquei che frequentano la sponda bresciana del
basso lago di Garda conoscono molto bene. Si tratta dell’apertura piuttosto
angusta di un tunnel che penetra dentro alla montagna per qualche metro e sbuca
alla profondità di 58 metri.
Entrare in quel budello nella roccia deve dare una sensazione davvero mozzafiato.
Ma la nostra scorta d’aria non ci consente questa penetrazione e ci limitiamo
ad osservare solo per un istante l’apertura della roccia, mentre il cuore, preso
dall’emozione, batte ancora più forte. Controlliamo la scorta d’aria. I nostri manometri
indicano tutti all’incirca 100 bar. E’ il momento di ritornare e di cominciare
a risalire a quote più tranquille. Lascio laggiù i miei pensieri e inizio
lentamente a risalire. Il freddo alle mani è davvero fastidioso e il piacere
che provo attraversando il termoclino in risalita compensa ampiamente il fatto
che la visibilità peggiori drasticamente man mano che guadagno quota. Di nuovo
la sensazione di nuotare nel latte e menta… Arriviamo sul pianoro attorno ai 12 metri dopo poco più di
mezz’ora di immersione e seguiamo da vicino Davide in quella che sembra una
navigazione alla cieca, alla ricerca dell’ancora della nostra barca. Ma non è
così. In breve raggiungiamo proprio l’ancora e ci attacchiamo alla sua cima per
completare la nostra decompressione in tranquillità. Riemergiamo dopo un run time di 45
minuti, stando bene attaccati alla cima dell’ancora per evitare di essere
falciati da uno dei mille natanti che sfrecciano sul lago. Il rumore all’esterno
è quasi assordante e lo è ancora di più se confrontato alla pace e al silenzio
che abbiamo lasciato laggiù. Una luce violenta abbaglia i miei occhi che si
erano abituati alle tenebre del lago. D’un tratto, quasi senza rendermene
conto, mi trovo di nuovo in questo mondo terreno, così diverso e così estraneo
al mondo che ho lasciato laggiù. Sono emozionato. Il silenzio del lago mi ha
stregato ancora una volta. Devo ritornare presto laggiù!
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Giancarlo Casale
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Giancarlo Casale


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MessaggioTitolo: Re: Immersione all'Isola del Garda (BS)   Immersione all'Isola del Garda (BS) EmptyMar 10 Feb 2009, 15:28

Bellissimo Racconto Marcello....Hai un modo di scrivere dove chi legge viene proiettato con te nel racconto..... cheers
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Marco V
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Marco V


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MessaggioTitolo: Re: Immersione all'Isola del Garda (BS)   Immersione all'Isola del Garda (BS) EmptyVen 10 Apr 2009, 17:17

Complimenti Marcello, veramente ben raccontata per emozioni trasmesse e descrizioni. Questa è la 'magia' del lago che non a tutti piace. Il freddo perenne oltre certe quote ed il buio soprattutto d'estate per l'acqua 'menta' dei primi metri rendono particolari queste immersioni che sono praticamente sempre delle 'fredde' notturne.
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