Un paio di mesi fa vengo contattato da un collega americano che vive e lavora in Thailandia da ormai 18 anni. Bruce Konefe è un Instructor Trainer Director ANDI, responsabile dell'ufficio thailandese dell'agenzia. Mi dice di essere interessato a fare un x-over istruttore per l'Hammerhead chiedendomi la mia disponibilità per la trasferta.
La cosa mi alletta parecchio ma ci sono circa 12 ore di volo, 6 di fuso orario per un corso che non dovrebbe durare più di 4/5 giorni...cosi chiedo a Bruce cosa c'è di interessante da fare li per allungare un po la permanenza e rendere il viaggio un po meno massacrante: mi dice che sta finendo di preparare standard e procedure per i corsi CCR CAVE dell'agenzia.
Chiedo a Bruce di fare da cavia come primo allievo e lui accetta allungando la mia permanenza per diversi giorni. Un corso CAVE ccr è quello che mi manca.
La partenza è prevista per la prima settimana di marzo senza tante informazioni in merito a dove, quante immersioni dovrò fare per il corso cave...
Arrivato a Bangkok vengo prelevato in aeroporto con direzione Pattaya. Pattaya non è come si dice famosa per il mare. Più che altro per il turismo 'sessuale' fatto che si capisce subito senza tanti dubbi. Bar, locali per massaggi e discoteche con questo 'indirizzo' sono ovunque. Il giorno dopo, ancora stordito dal fuso orario, si comincia con il x-over per il ccr: la parte di teoria, si prosegue con i laboratori a secco con l'Hammerhead per poi cominciare il ciclo delle immersioni. Terminato positivamente il programma nie giorni provisti, ci si comincia a preparare per la trasferta a nord. Carichiamo il pickup con compressore, bombolone di ossigeno,le varie stages ovviamente i nostri reb, borsoni per l'attrezzatura e partiamo.
Il viaggio prevede tra le 5 e 6 ore di macchina per arrivare al villaggio di Thong Pha Phum, a nord ovest di Bangkok vicino al confine con la Birmania.
Fino a questo momento la trasferta non è stata facile. Nei primi giorni tra fuso orario e temperature alte ho dormito piuttosto poco, 3-4 ore a notte. Di li in poi sarà peggio, da tutti i punti di vista.
Il villaggio di Thong Pha Phum è piccolino ma non manca dei tipici negozi della catena Seven Eleven, famosa per vendere le peggio 'schifezze' alimentari: snack, dolcetti, patatine ed intrugli yankee da noi nemmeno concepibili. Nonostante tutto è una delle poche fonti di variazione sul cibo che seguiranno in quei giorni nei quali mangerò riso a colazione, pranzo e cena...
In questi giorno riesco a farmi un'idea un po più chiara della Thailandia subacquea. Le grotte conosciute si trovano sostanzialmente in due aree: quella 'belle' vicino a Phuket nel sud e quella dove ci troviamo noi ovviamente più 'brutte'. In realtà il termine belle o brutte può essere soggettivo. Quelle nei pressi di Phuket risultano avere un'acqua spesso cristallina,di grandi dimensioni e profonde, come piacciono a me; a Thong Pha Phum le grotte sono piccole in tutti i sensi ed è facile trovare o creare condizioni di visibilità zero senza tanti problemi.
Qui per la subacquea non c'è nulla, quindi bisogna essere del tutto autonomi. Bruce conosce la zona molto bene, la frequenta da anni, ha scoperto e mappato decine e decine di nuove grotte come nelle Filippine. E' considerato come uno dei più attivi veri esploratori di queste aree avendo organizzato diverse spedizioni comprese alcune nella giungla con decine di portatori per il trasporto del materiale.
Il mio corso cave prevede una prima fase 'light' con la ripetizione e verifiche di procedure del corso Cave 1 UTD fatto un anno fa, alcune applicazioni e procedure specifiche per il reb. La seconda parte del corso prevede pianificazione, restrizioni, sagolature, staging e percorsi complessi procedure di emergenza tipiche dei reb etc. Le condizioni ambientali non rendono le cose semplici. Le grotte si trovano alla base dei molti isolotti sparpagliati in un immenso lago artificiale formatosi circa 40 anni fa a seguito della costruzione di una grande diga. Quindi oltre 40 anni fa le zone erano emerse e le grotte erano aeree. La costruzione della diga ed il conseguente lago hanno portato notevoli cambiamenti nella comunità locale. Si è sviluppata una discreta attività di pesca e qualche esploratore come Bruce ha cominciato a frequentare l'area in cerca di avventure subacquee. Purtroppo a causa del pochissimo tempo disponibile non ho avuto occasione di approfondire la formazione geologica di queste grotte. Qui i problemi di logistica complicano un pò tutto anche le cose piu semplici. Le giornate sono estremamente intense e lunghe, si parte presto e si finisce tardi, a volte tardissimo. Tra caricare bombole, preparare i reb, caricare la macchina, trasferimento sulle rive del lago per l'imbarco,la navigazione, briefing pre e post immersione tempo da sprecare non ce n'è proprio.
I giorni passano ed un po per il cibo (buono e sano ma sempre quello per tre pasti al giorno), il caldo e le poche ore di sonno il corso si fa molto piu impegnativo di quanto pensassi. Il resort dove soggiorniamo non è proprio da standard europeo ed il materasso è di quelli che ti fa sentire ogni molla sulle costole. La stanchezza così cresce nei giorni e mi porta a compiere qualche disattenzione come quella in cui mi faccio cadere il reb sul dito medio della mano destra appoggiato al bordo della barca. Li per li penso di essermelo fratturato, poi fortunatamente capisco che è solo una gran brutta botta sempre comunque pronta ad infettarsi nei giorni a seguire.
Le grotte in cui effettuo il mio corso sono tutte 'piccole' per dimensioni, profondità (massimo 20 metri) e passaggi. Essendo il fondo del lago e delle stesse grotte melmoso è molto facile con una pinnata sbagliata causare condizioni di visibilità zero. La cosa incredibile al tempo stesso è la presenza di una quantità di pesce inverosimile e dalle dimensioni notevoli. Pesci gatto 'da paura' ed 'esotici' molto belli come il Clown Knife fish tipico di quest'area dalle carni prelibate, del quale non avrò occasione di assaggiarne ovviamente nemmeno un po.
I giorni passano e le immersioni per il corso alla fine saranno una decina, 2 al giorno. Le cose piu ostiche saranno i passaggi in restrizione a due in condivisione di aria con visibilità zero...povero reb. Mi capiterà una cosa durante uno di questi passaggi forzando che come si suol dire è meglio non raccontare...
L'ultimo giorno prima della seconda ed ultima immersione mi prendo un'otite. Si stringono un po i denti e si fa l'ultimo tuffo. Alla fine della giornata visita in una farmacia e spiegandomi a gesti mi rifilano quella che deduco essere una soluzione a 3% di acqua ossigenata. Si finiscono scartoffie e parte amministrative e siamo pronti per ripartire per Pattaya. L'ultimo giorno di permanenza in Thailandia lo passo a litigare con la bilancia per evitare l'overweight delle valige. La sera prendo una corriera per l'aeroporto di Bangkok dove passerò l'ultima notte prima di prendere l'aereo la mattina per il rientro in Italia.
La trasferta è stata sicuramente una bella esperienza anche se fisicamente pesante. Ho avuto la fortuna nelle ultime immersioni di immergermi con Bruce in due grotte vergini, mai esplorate dando un pizzico di colore in più a questa esperienza che non dimenticherò facilmente. Arrivederci Thailandia e grazie ancora Bruce!