'Azz...
E non lì'avev visto questo post...
...guarda che ogni tanto mi tocca anche lavorare!!!
La linea si segue a vista.
Se non c'è visibilità la si segue a tatto.
La posizione per uscire da zero visibilità è abbastanza intuitiva, ma va provata e riprovata, perchè "psicologicamente" è difficile.
Non la stò a spiegare qui per ovvi motivi
Parlavo della punta del pollice, ovvero dove stà l'uunghia. Fatto così è poco gestaccio, e poi è rivolto normalmente verso il basso.
Discorso guantoni:
Ogni grotta è diversa da un'altra, e questo non per quanto riguarda le cose che si vedono dentro, ma per le sue caratteristiche.
Qui abbiamo determinate caratteristiche che ci consentono di fare immersioni tutto l'anno senza guanti. Il che accresce la sensibilità al tatto, e quindi la sicurezza nell'uscita in zero visibilità, e quindi nella confidenza alle lunghe penetrazioni.
Per me, in una immersione normale, non è affatto strano farmi 700 metri o anche 1 km di penetrazione. Per le grotte italiane può essere qualcosa di assurdo, vuoi per il freddo, vuoi per la profondità.
Ti faccio un esempio: io insegno che certi tipi di moschettoni sono da evitare, possono essere pericolosi perchè possono clipparsi inavvertitamente nella linea guida. In Italia, come in Francia, gli istruttori insegnano ad usare quei moschettoni perchè con i guanti sono gli unici a poter essere maneggiati.
Tornando alla posizione delle dita e/o mano per seguire la linea forse Giancarlo ci può illustrare come fanno loro con i guantoni a seguire la linea.
Io... se posso evitare di immergermi al freddo è meglio.
Sono un cave diver tropicale