Giancarlo Casale Admin
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| Titolo: Grotta Zinzulusa Gio 14 Gen 2010, 21:20 | |
| comune: castro localita: Zinzulusa ingresso: emerso latitudine N: 40” 00’ 41” longitudine E: 18” 25’ 49” . La più nota e l'unica turistica. La Grotta Zinzulusa è tra le grotte più affascinanti del Salento, sia per la posizione, sia per la spettacolarità della roccia. Deve il suo nome alle particolari formazioni calcaree che 'pendono' dal soffitto, come degli stracci appesi (in dialetto Salentino, zinzuli), è la più importante grotta del Salento, si apre sul mare come un'enorme bocca che si staglia su di una scogliera alta ben quindici metri. Enormi formazioni calcaree, stalattitiche e stalagmitiche, formano delle strane forme e anche i colori che ne scaturiscono danno alla grotta un aspetto particolare. QUADRO GEOGRAFICO-GEOLOGICOLa Grotta Zinzulusa si apre lungo la fascia costiera adriatica, poco a sud di Capo d'Otranto, nel territorio comunale di Castro. La porzione di regione pugliese, geograficamente denominata Penisola Salentina, e' compresa tra il basso Adriatico a oriente e l'alto Ionio, a occidente. E' questa, insieme alle Murge, situate piu' a nord e di cui e' la naturale prosecuzione geologica, un'estesa area di avampaese "africano" individuatosi nel Terziario nel corso dell'orogenesi appenninica. L'intera area viene generalmente interpretata come un horst, esteso in direzione NO-SE, articolato da scarpate e ripiani, rilievi e depressioni, variamente estesi e ordinati secondo le principali direttrici tettoniche dell'area. Gli elementi morfologici del paesaggio e la dìsposizione dei sedimenti permettono di comprendere l'evoluzione paleogeografica dell'intera penisola. Il basamento dell'area (come dell'intera regione pugliese) e' costituito da una spessa copertura sedimentaria carbonatica di eta' giurassico-cretacea (Calcare di Altamura), evolutasi in ambiente di piattaforma interna, a cui sono addossati sedimenti terziari di margine e di piattaforma aperta (Calcari di Castro, Calcareniti di Porto Badisco, ecc.). Successive ingressioni marine plio-pleistoceniche hanno deposto sia diversi termini calcarenitici, che depositi marini terrazzati poggianti in trasgressione su distinte superfici di abrasione. La considerazione di base oramai riconosciuta è che lo sviluppo dei sedimenti è stato condizionato da fasi alterne di regressione e trasgressione marina. In genere le formazioni che si riconoscono nelle parti di territorio più elevato sono le piu' antiche, mentre le formazioni più recenti occupano le zone più depresse. Lungo i margini costieri, d'altro canto, si rinvengono le unita' paleogeniche e neogeniche, temporalmente intermedie, e i depositi recenti. Il raccordo tra le alture e le depressioni si presenta sempre in modo asimmetrico con il versante orientale generalmente piu' ripido di quello contrapposto. Evidenza questa del tutto manifesta lungo i margini costieri dove le alte falesie calcaree del versante adriatico costituiscono un elemento caratterizzante del paesaggio salentìno. La relazione tra giacitura di elementi di eta' diversa, la tipologia del contatto e le innumerevoli forme carsiche, anche relitte, portano alla conclusione che le scarpate rappresentano antiche linee di costa più o meno rimaneggiate sia dalla successione dei cicli marini, sia dall'attività esogena degli agenti atmosferici.E' sulla base di queste premesse che va interpretata la Grotta Zinzulusa.Pino Palmisano | |
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