Senza alcuna pretesa di scientificità, mi sono divertito a confrontare un Bonex Reference con un CUDA 650 della Dive-X.
La comparazione altro non è stata che un doppio giro del laghetto di Godego alla profondità costante di 15 metri. Posteggiato il Bonex ad, appunto, -15 sono partito con il CUDA per percorrere due giri del laghetto. Terminato il percorso ho scambiato il CUDA con il Bonex per ripetere il doppio giro, nulla di più.
Certo, come metodologia è piuttosto ruspante, nulla a che vedere con i ben più precisi confronti dinamometrici effettuati in piscina ma, forse, la prova effettuata è più rappresentativa dell'uso reale di questi mezzi.
Senza fare un'antipatico copia ed incolla delle caratteristiche dei due DPV, ne riporto i links: Bonex Reference e Dive-X CUDA 650
La configurazione scelta prevedeva un rebreather passivo (pSCR) NT1 infilato in un frame 8,5+8,5 con al fianco una S40.
Durante la prova ho mantenuto per entrambi gli scooter la massima velocità non di "overboost". In entrambi i casi il primo giro è stato condotto con la mano destra, il secondo con la sinistra.
Prima dell'inizio della "prova", di entrambi ho provato la velocità massima (con overboost) su un tratto di circa 100 metri.
Con il CUDA ho impiegato 42 minuti, mentre sono stati 51 quelli necessari al Bonex per compiere i due giri.
A favore del Bonex c'è senz'altro la comodità e l'indifferenza (con l'optional della maniglia estesa) nell'uso della mano destra o sinistra nella guida del DPV. Il soft-start, la totale assenza di vibrazioni e l'anticoppia sono ciò che maggiormente influisce positivamente sul comfort. La velocità regolabile con il manettino rimane costante anche nel caso (non accaduto) di una mancata continuità della pressione sull'attuatore duranti i cambi di mano. Di contro, la dimensione ridotta, tanto apprezzata quanto a maneggevolezza, alla lunga disturba su percorsi lineari. Ciò è anche alla base della maggior attenzione necessaria per mantenere la quota costante. Con il Bonex si rende però felice il bagagliaio dell'automobile. Da sottolineare la scarsa probabilità di un'impigliamento della cima di traino attorno all'attuatore in virtù del disegno dello stesso.
Il CUDA 650 spinge e spinge tanto! Alla massima velocità è difficile tenere in bocca il mouthpiece senza provare disagio. La maggior lunghezza ed il maggior peso aiutano nei percorsi rettilinei, ma impacciano nei repentini cambi di direzione se confrontati con il Bonex pur rimanendo, il CUDA, un DPV maneggevole. Dopo pochi minuti è invece scomoda la guida con la mano sinistra. Velocissime le reazioni al "cambio", le variazioni di velocità sono praticamente immediate. Cambio che però è forse troppo sensibile al punto di cambiare marcia anche non volendo e solo con movimenti distratti della mano o nel cambio destra/sinistra. Il passo variabile dell'elica consente una fine regolazione in base al drag generato dalla configurazione adottata. Però, le 8 marce e le 9 posizioni dell'elica all'inizio sconcertano un po' e ci si impiega qualche tuffo per trovare il giusto compromesso. Particolare attenzione va anche posta all'atto dell'inserimento della batteria, pena un errato assetto del DPV. Manca anche la possibilità di uno spegnimento d'emergenza dello scooter. Per contro la marcia è sempre silenziosa se si escludono i due estremi, ovvero la velocità massima con overboost e, stranamente, quella minima dove praticamente con la mia configurazione non mi muovevo.