Ieri sono stato ancora una volta alle isole tremiti, sempre con l'intento di fare un'immersione agli archi di punta secca ma, ancora e per l'ennesima volta, l'inclemenza metereologica ha fatto si che questo mio desiderio perchè ormai è di questo che si tratta, non si avverasse.
La disavventura è cominciata appena arrivati all'isola di san domino, posto in cui attracca il traghetto che parte da termoli che, a causa del forte vento di maestrale, ha dovuto tentare la manovra di attracco per ben tre volte prima di riuscirci.
Sbarcati sul piccolo molo, ci attendeva Tony, titolare del diving al quale ci appoggiamo che appena mi ha visto, essendo lui al corrente del mio desiderio, ha subito spento l'ultimo barlume di speranza rimastomi acceso, dicendo che l'unico posto dove potersi immergere abbastanza fondi, era la secca del ferraio.
La secca del ferraio, per chi non la conoscesse, si trova a ridosso dell'isola di san nicola, la si raggiunge esclusivamente in barca dalla quale ci si tuffa nel blu facendo una discesa di circa 25 metri, sino ad arrivare su un fondale detritico dal quale parte una dorsale che, verso il mare aperto porta alla secca vera e propria a circa quaranta metri.
Ieri, a causa della corrente abbastanza tesa che tendeva a spostarci lateralmente, abbiamo dovuto effettuare la discesa molto velocemente per non perdere il punto dal quale si parte per raggiungere poi la secca.
Nei primi trenta metri, una fitta sospensione disturbava la visuale che, migliorava di molto superata questa quota.
Insieme al mio amico Giacinto, decidiamo i spostarci verso est e continuiamo fino a raggiungere alcuni grossi scogli poggiati a circa cinquanta metri.
dopo circa quindici minuti, accenniamo la risalita ma la corrente che ci contrasta è veramente fastidiosa e ci costringe a pinneggiare energicamente resentando il fondale.
Al rientro, una nuvola di sabbia si alza davanti a noi, incuriositi ci avviciniamo e una grossa granseola accenna la fuga spaventata dalla nostra presenza.
L'immersione termina a ridosso dell'isola di san nicola dove, una serie di scogli passanti, formano dei piccoli tunnel subacquei molto interessanti dove poter smaltire gli ultimi minuti di deco senza annoiarsi.
Rientrati al diving ci aspettano i soliti panini oggi con tonno e formaggio perchè da noi nel salento, il sette dicembre si fa lu "disciunu" ed io, nonostante viva a pescara, non dimentico le mie tradizioni.
Il tutto annaffiato con primitivo di manduria a iosa. Perchè.."disciunu" si..... ma fino ad un certo punto!!!