Fabio Membro Elite Md-X
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| Titolo: Immersioni Salento:Adriatico Salentino - Il Ciolo Lun 01 Dic 2008, 22:52 | |
| Visto che nessuno si “scuce” sulle immersioni salentine , inizio io pur da profano. [img] [/img] L'immersione al Ciolo, ritengo che sia una di quelle che offre una grande varietà di occasioni. La località si raggiunge risalendo la litoranea da Santa Maria di Leuca in direzione Marina di Novaglie, le coordinate geografiche, estrapolate da google earth, sono 30° 50' 38,30” N - 18° 23' 08,76” E. E' un profondo crepaccio che non è altro che il proseguimento di un vallone che risale dalla costa fino a Gagliano del Capo, raggiungibile con un sentiero di un paio di chilometri e contornato da anfratti utilizzati fino dalla preistoria. [img] [/img] L'inizio dell'immersione, non è dei più agevoli; lasciando la macchina in uno degli spiazzi posti alle estremità del ponte stradale una lunga gradinata, di oltre 150 gradini, vi porta fino al vecchio scivolo in cemento del piccolo scalo che utilizzavano i pescatori di Gagliano, comunque molto comodo per scendere in acqua. Iniziando a nuotare verso l'uscita della gola, subito dopo la verticale del ponte, nella parete di sinistra si apre la Grotta Piccola del Ciolo. L'ingresso è per metà emerso, ma l'accesso vero e proprio, è sommerso. Entrando nella grotta, questa sembra dividersi in due, ma la strada a sinistra è cieca e si interrompe subito. Prendendo a destra, si oltrepassa un cumulo di ciottoli e si entra nella grotta vera e propria. Questa è quasi dritta e divisa in due parti, una lunga camera che dopo un piccolo passaggio sommerso, termina in un ambiente più piccolo. Per quasi tutta la sua lunghezza è presente una bolla d'aria e la profondità non supera i 3 metri circa. Se si considera che lo sviluppo totale è di circa 120 metri, che le sorgive interne possono rendere l'acqua cristallina e che qui dimorava la foca monaca, risulta una penetrazione relativamente facile ma molto suggestiva. Se invece di entrare in grotta si prosegue verso il largo, il fondo digrada a gradoni fino alla profondità di circa 25 metri (diciamo che la zona, sempre con il precedente metodo, può essere localizzata a 30° 50' 38,30” N - 18° 23' 19” E), con un fondale che inizialmente è composto prevalentemente di ciottoli, poi si arriva ad un taglio piuttosto netto che scende fino a 40 metri quasi in verticale e che porta ad un fondo prevalentemente sabbioso, almeno nella zona a vista. Come organismi, nelle due brevi immersioni fatte, tordi fischietto, murene anche di discreta dimensione, nuvole di castagnole rosse, grossi spirografi, saraghi di taglia ed altro. E' una descrizione sommaria, ma penso che i fruitori della zona, potrebbero completare questa descrizione con qualche cenno in più sulla geomorfologia della zona e delle grotte, con qualche riferimento storico e arricchendo la parte riguardante l'immersione con delle aggiunte sicuramente non di poco conto. RIcordate sempre che sono un bubblemaker, quindi perdonate qualche imprecisione... | |
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