Questo Tread è stato ripreso dalla Teklist UTRTek, lo posto anche quì per le persone che non sono registrate perchè lo trovo interessante!!!!
http://www.spazioforum.it/forums/diforum-about220.html
Il testo seguente è stato ripreso da diversi articoli diffusi in internet e spiega come l’Aspirina e altri medicinali simili, sia relazionata alle decompressioni che di solito svolgiamo durante un’immersione.
L’Aspirina è un medicinale generico, che spesso viene designato dalla comunità come analgesico e antinfiammatorio di facile reperimento, usato per numerose situazioni, dal semplice mal di testa all’indolenzimento osseo, a stati influenzali o traumi leggeri. In realtà l’acido acetilsalicilico, ovvero il principio attivo dell’Aspirina, è un medicinale molto potente, che nel campo dell’immersione subacquea è riconosciuto da anni come risolutore di primo soccorso in caso di emergenze subacquee.
In questi casi l’acido acetilsalicilico viene usato come prevenzione contro la formazione di coaguli sanguinei e aggregazione di piastrine, cercando di “fluidificare” il sangue, favorendo la perfusione e relativa eliminazione delle microbolle formatasi durante la decompressione.
L’acido acetilsalicilico a seconda delle dosi agisce come antipiretico, analgesico e antinfiammatorio, ma si dovrebbe assumere solo in casi definiti e non come rituale pre o post immersione. Ogni produttore nazionale definisce quantità massime per il suo utilizzo, studi medici dichiarano che già 200mg in un periodo di 24h (contro i 400mg, 800mg ogni 4/8h solitamente prescritti per uso medico) riportano dei benefici a livello circolatorio. Controindicato invece l’utilizzo di ibuprofene, a volte alternativo all’Aspirina per i sintomi tradizionali, ma poco verificato come anticoagulante piastrinico per il primo soccorso subacqueo.
Studi medici hanno rilevato che in caso di incidenti subacquei, all’aumento della pressione iperbarica corrisponde un aumento di aggregazione dei globuli rossi, rischioso se legati ad un discorso patologico da decompressione. Molti gruppi di osservazione propongono l’uso dell’Aspirina in quanto evita la formazione di coaguli di sangue, altri teorizzano che riducendo la viscosità del sangue, si riduca anche la tensione gassosa, contribuendo a sua volta alla formazione di microbolle. La diminuzione dell’ematocrito può considerarsi un bene o un male, quello che rimane certo è che tra i medicinali di primo soccorso nel settore subacqueo, l’acido acetilsalicilico è quello che crea minori danni all’organismo (esclusi i collaterali allo stomaco) tra i vari anticoagulanti sul mercato (esempio eparina o dipiradamolo).
In alcuni casi relativi a studi scientifici la somministrazione preventiva di quantità minime di Aspirina (3.5 ~ 5 mg/kg), ha registrato sui campioni minori problemi secondari e una restrizione delle PDD.
Una quantità maggiore o un suo affiancamento con altri anticoagulanti non ha indicato invece migliori risultati
Si conclude indicando che l’Aspirina può essere indicata come medicinale di primo soccorso per emergenze subacquee, che può aiutare taluni casi di PDD post immersione, con il beneficio del dubbio che determinate situazioni presentano controindicazioni valutabili solo di caso in caso.
E’ altresì bene specificare che l’Aspirina è un medicinale e che una sufficiente percentuale di popolazione è ritenuta allergica a tali principi attivi, che può causare perdite ematiche, orticaria, asma e shock anafilattico. Di conseguenza è sempre meglio essere cauti nella propria e nell’altrui somministrazione anche in caso di incidente.
(Nota della redazione: Alla data attuale la comunità medica sta rivalutando l'uso di questo farmaco per incidenti da PDD, si consiglia nuovamente quindi di leggere questo articolo sottoforma di relazione, che poi è quello che per cui è nato, e NON di consigli d'uso)
Referenze e fonti bibliografiche:
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Taylor WF., Chen S, Barshtein G, Hyde DE, Yedgar S. "Enhanced aggregability of human red blood cells by diving. Undersea Hyper Med 1998; 25(3)167-170. "
Reggiani E, et al. "Blood coagulation processes in decompression sickness and hyperbaric therapy. Minerva Med. 1981 May 31;72(22):1383-90."
Mark Ellyatt "by inspired-training "
Messmer K. "Blood rheology factors and capillary blood flow"in
Gutierrez G, Vincent JL (eds). Update in Intensive Care and Emergency Medicine, Vol 12, Tissue Oxygen Utilization. New York, Springer-Verlag, 1991, pp 103-113.
Il nome “Aspirina” è proprietà della casa farmaceutica che la produce.